Di seguito è riportato il testo di una mia intervista, pubblicata nel giornale online “la voce del Serchio” il 23 Settembre 2023.
Cominciamo subito con le nostre domande Ti puoi presentare?
Mi chiamo Lidia Tamponi e svolgo la mia attività a Pisa, in Toscana e occasionalmente in Sardegna.
Come hai incontrato questo modo di provvedere alla salute delle persone? Come hai scoperto le Costellazioni Familiari?
Ho incontrato le Costellazioni Familiari Sistemiche in un momento della mia vita, dopo la nascita di mio figlio, in cui cercavo di “sbrogliare” alcuni nodi irrisolti con la mia famiglia di origine, che non avevano ancora trovato risposta negli altri percorsi di crescita personale che avevo fatto per la mia formazione. Cercare un modo per affrontare quelle difficoltà mi aveva portato a partecipare ad un seminario di Costellazioni Familiari condotto da Corinna Grund. Sono uscita da quella prima esperienza emotivamente provata, incredula, affascinata e rasserenata. Da allora ho continuato a frequentare i suoi seminari e, dopo qualche tempo, ho deciso di intraprendere il percorso di formazione.
Cosa ti ha motivata nella scelta di questo tipo di arte terapeutica che tu pratichi?
L’esperienza con le costellazioni familiari ha profondamente cambiato la mia vita, sciogliendo nodi irrisolti laddove altri percorsi si erano bloccati. Attraverso le costellazioni emergono soluzioni che abbracciano l’intero sistema familiare, consentendo un intervento che va oltre il percepito consapevole del cliente. Inoltre, per la sua struttura, in particolare nel lavoro di gruppo, il processo abbassa le resistenze al cambiamento, mantenendo comunque il cliente in una condizione di sicurezza, fondamentale nel caso di situazioni delicate o traumatiche.
Quando fai esperienza con le costellazioni, inizi a vedere le dinamiche della vita con una nuova prospettiva, più ampia e libera dai condizionamenti familiari, culturali, politici ecc. Questo espande la coscienza e dispone ad accogliere tutto “così com’è”, senza esclusioni. Non ci sono più buoni o cattivi, vittime o carnefici, né è possibile schierarsi da una parte o dall’altra. Semplicemente si osservano uomini e donne, nella loro grandezza e fragilità, contemporaneamente, senza giudizio e con grande rispetto. È certamente un approccio che ha una sua ecologia intrinseca e rivela la realtà delle cose, all’interno di uno spazio di profonda spiritualità.
L’essere donna ha determinato poco o tanto la tua scelta?
Non penso che in questo caso l’essere donna mi abbia influenzato verso la scelta di questo approccio, dove peraltro è fondante il riconoscimento del ruolo della donna e dell’uomo con rispetto del valore di entrambi, della loro diversità e complementarietà.
Perché si chiama Costellazioni Familiari e quale è la loro storia?
Il termine Costellazioni Familiari è una traduzione “adattata” dal tedesco “Familienaufstellung o Familienstellen”, che significa collocare la famiglia in un posto, nel senso di rappresentarla. In effetti il termine Costellazione deriva dal latino e indica la disposizione di oggetti simili che insieme formano uno schema o costellazione.
Spesso noto che ci sono dei pregiudizi legati al termine “Costellazioni”. Qualcuno pensa che si tratti di qualcosa di “magico o esoterico” o anche qualcosa legato all’oroscopo, ma non è niente di tutto ciò. Una costellazione familiare infatti, attraverso la rappresentazione dei membri della famiglia, rivela le interazioni di questi all’interno del sistema familiare, inclusi quei legami invisibili, sul piano cosciente, che influenzano inconsapevolmente la nostra vita.
Il metodo, sviluppato dallo psicoterapeuta tedesco Bert Hellinger, a partire dagli anni ottanta, deriva da un’integrazione sulle dinamiche di gruppo della terapia Gestaltica, la Programmazione Neurolinguistica, l’Analisi Transazionale, la Primal therapy e molteplici altri approcci terapeutici, come l’ipnosi di Milton Erickson, lo psicodramma di Moreno, la terapia familiare di Virginia Satir, ispirandosi anche agli assunti di Jung e alle tradizioni indigene degli Zulù del Sud Africa, dove Hellinger trascorse venticinque anni della sua gioventù, come missionario.
C’è stato uno sviluppo nel tempo, dalle costellazioni classiche, che Hellinger praticava all’inizio, fino ai Movimenti dell’Anima e dello Spirito, a partire dagli anni duemila, in cui il modo di procedere è cambiato, lasciando sempre più spazio ai rappresentanti e meno a chi facilita, fino a ridurlo quasi alla sola presenza.
Le Costellazioni Familiari sono da considerarsi una terapia, una cura o solo un supporto ad altre terapie?
È una domanda importante. Diverse persone cercano le Costellazioni Familiari per guarire da sintomi fisici o emotivi, laddove non abbiano trovato soluzione attraverso la medicina ufficiale. Alcuni le scelgono come primo approccio, quando manifestano un sintomo o si trovano di fronte a diagnosi gravi come un tumore. Altri ancora le cercano quando hanno risolto una situazione di salute, per guardare le radici sistemiche della malattia o per prevenirla se si ha paura di una malattia ereditaria. In tutti questi casi non sarebbe comunque corretto considerare le Costellazioni come una terapia, ma piuttosto come uno strumento per guardare dove l’Anima del sistema familiare è “ferita” e trovare dove manca qualcuno e dove il flusso d’amore si è interrotto. Ad esempio quando qualcuno viene escluso da un sistema familiare, può essere un bambino abortito o perso in modo traumatico, un partner, un genitore o qualche antenato lontano, di cui nemmeno sappiamo, questo provoca sintomi nel sistema.
Con il lavoro di costellazioni possiamo “curare” l’Anima e ciò trova quasi sempre un riscontro positivo anche sul piano della salute fisica e del benessere psicologico. Molte persone, che guardano il proprio tema con una costellazione, risolvono sintomi e “guariscono” in modo clinicamente documentato, ma non sarebbe etico proporre una costellazione con il fine di curare in modo esclusivo. In Germania c’è una collaborazione aperta tra medici e facilitatori in costellazioni familiari. È auspicabile che questa sinergia si sviluppi anche in Italia e ciò sta già accadendo. Ci sono molti medici anche tra i miei clienti.
Hellinger definiva le costellazioni come una filosofia applicata alla vita, vicina alla filosofia antica, che vuole liberare l’uomo dalle illusioni, che insegna a cogliere la bellezza, la gioia e l’amore. Nelle costellazioni nessuno è considerato malato, eppure in tanti guariscono.
In cosa consiste un incontro di Costellazioni Familiari? È possibile descriverlo?
È difficile comprendere come si svolge una Costellazione se non se ne fa esperienza, ma provo semplicemente a descrivere quanto accade. Nel gruppo, la persona che vuole mettere in costellazione un suo tema siede accanto a chi facilita il lavoro, che a volte può raccogliere alcune informazioni essenziali. Il cliente viene quindi invitato a scegliere dei rappresentanti tra i partecipanti del gruppo, in base al tema che vuole guardare. Ad esempio se vuole guardare una relazione di coppia sceglierà dal gruppo un rappresentate per sé e uno per il partner. I rappresentanti scelti, all’interno del cerchio, in modo raccolto e senza parlare, entrano in una connessione profonda con le persone che rappresentano e agiscono in base a emozioni e ad un sentire che appartiene ai reali protagonisti della situazione, pur senza sapere niente di loro. Il risultato di questo processo è sorprendente perché in pochissimi minuti la situazione è di fronte agli occhi del cliente, spesso incredulo per la corrispondenza con il suo vissuto. Da lì si procede un passo alla volta, lasciando che si riveli ciò che è, qualunque cosa sia. Come questo avvenga non è spiegabile, sebbene la fisica quantistica e la teoria dei campi morfici di R. Sheldrake ci forniscano dei modelli che giustificano questi fenomeni, tuttavia possiamo sfruttarli per risolvere i problemi, portare alla luce dinamiche nascoste e segreti familiari, sciogliere antichi nodi, trovare gli esclusi e integrarli nel sistema, in modo che non diano più sintomi per essere visti. Chiaramente ho semplificato molto in questa descrizione, non è semplice data la natura esperienziale e fenomenologica del metodo. L’invito è quello di fare l’esperienza diretta e apprendere da essa.
In Italia chi può esercitare le Costellazioni Familiari?
La professione di Facilitatrice /Facilitatore in Costellazioni Familiari non è riconosciuta in Italia e questo rende difficile scegliere un professionista che abbia una formazione adeguata. Capita spesso di vedere eventi proposti da alcuni “appassionati” di Costellazioni Familiari che, dopo aver frequentato qualche seminario, si propongono come facilitatori. Vedo in giro anche corsi di formazione per “costellatori” di un solo fine settimana e questo non è serio. La formazione in realtà è un vero e proprio percorso di crescita personale. È necessario lavorare sul proprio vissuto, sulla propria famiglia di origine e su quella attuale, svolgere numerose rappresentanze e la conduzione di costellazioni solo sotto la supervisione di un docente qualificato, in modo da sciogliere ogni nodo personale e raggiungere la centratura necessaria, prima di lavorare in autonomia con i clienti. Non è possibile aiutare gli altri se non abbiamo risolto prima i problemi per noi stessi. Questo vale per ogni relazione di aiuto. Per la sua natura fenomenologica, più che studiare la teoria sul metodo, è necessario farne esperienza a lungo ed esporsi a ciò che accade, sempre accompagnati da una guida esperta. Per queste ragioni è sempre bene verificare che chi facilita abbia un solido percorso formativo specifico. La conduzione di costellazioni con persone non adeguatamente formate presenta dei rischi tanto per chi conduce quanto per i partecipanti.
Che formazione hai intrapreso tu per esercitare?
Mi sono formata con Corinna Grund, docente tedesca, allieva diretta di Hellinger, conosciuta in ambito internazionale per aver integrato la terapia del trauma nelle costellazioni. In quel periodo ho approfondito le mie conoscenze sui sistemi familiari e sulle possibili dinamiche al loro interno, sui temi della relazione di coppia, sul legame tra genitori e figli, sul distacco, sulle conseguenze dell’esclusione, sull’adozione e l’aborto, sperimentando personalmente vari ruoli, in un percorso intenso, commovente e traboccante di grande umanità. La formazione è durata due anni di base più uno di approfondimento, secondo gli standard formativi dell’Associazione Nazionale dei Facilitatori Sistemici Tedeschi DGfS (Deutsche Gesellschaft für Systemaufstellungen). Inoltre ho seguito tutti i suoi seminari per dieci anni, fino al 2019, l’ultimo anno in cui è venuta in Italia. Corinna è una guida straordinaria, con una sensibilità e una capacità di percezione davvero fuori dal comune. Incontrarla mi ha cambiato la vita.
Nei gruppi in cui ti sei formata chi formava erano in egual numero donne e uomini?
Mi sono formata con Corinna. Successivamente ho frequentato altri seminari anche con docenti uomini, quali Bertold Ulsamer e allievi di Jutta Ten Herkel. Non mi pare che ci sia una differenza numerica rilevante tra docenti uomini e donne.
E chi seguiva i corsi erano più donne, più uomini? E secondo te perché? Per noi di Spazio Donna indagare queste differenze è molto importante
Durante i seminari che ho frequentato in Italia, la prevalenza di partecipanti era femminile, a volte in coppia con il partner, mentre nei corsi residenziali, in cui venivano anche stranieri, c’erano diversi uomini e il gruppo era più equilibrato.
Considerando che in altri paesi, come ad esempio la Germania, la partecipazione di uomini e donne è bilanciata, la spiegazione di questa differenza italiana penso che sia da ricercare in un fattore prevalentemente culturale, che attribuisce la dimensione affettiva e di relazione alla donna, mentre all’uomo tocca di essere forte. È come se l’uomo non avesse il permesso di esternare troppo i suoi sentimenti e le sue fragilità se vuole mantenere la propria virilità. Questo lo mette, paradossalmente, in una posizione di maggiore difficoltà nel chiedere aiuto rispetto alla donna. Chiaramente parlo della mia esperienza, lo riscontro spesso quando lavoro con clienti uomini.
Oggi pratichi all’interno di una Associazione o uno studio, oppure non sei legata ad alcun gruppo?
Attualmente non ho legami particolari con associazioni, ma ho un dialogo aperto e delle collaborazioni con diverse realtà locali, che offrono strumenti di consapevolezza attraverso varie pratiche olistiche e attività divulgative.
Le Costellazioni Familiari si fanno solo in gruppo o si possono fare anche individualmente?
Le costellazioni si sono sviluppate come lavoro di gruppo e successivamente sono state adattate per un lavoro individuale. Io prediligo il lavoro di gruppo, perché ha più energia, è più rapido e ha più risorse a disposizione, sebbene anche il lavoro individuale, a seconda del tema, possa portare ad ottimi risultati.
Per partecipare ad un incontro di Costellazioni Familiari sono necessari modi di vestire, oggetti da portare?
Non ci sono necessità particolari per l’abbigliamento. Chiedo di evitare profumi e a volte, a seconda dello spazio che ospita il gruppo, si sta scalzi, ma per il resto c’è la massima libertà.
In caso di necessità puoi fare il trattamento a domicilio?
Certo, se c’è necessità è possibile lavorare presso il domicilio della persona, se questa è impossibilitata a muoversi, limitatamente al lavoro individuale.
Hai un gruppo con cui fai supervisione e scambi di esperienze?
Si, mi sento periodicamente con delle colleghe, con cui mi confronto su particolari casi e condividiamo le nostre esperienze tra pari. Lo ritengo uno scambio necessario e prezioso, oltre alla supervisione costante prevista dall’associazione di counseling a cui sono iscritta e senza la quale non potrei mantenere la certificazione di qualità professionale.
Che spazio ha nella tua vita questa attività? È occasionale? È continua?
Svolgo la mia attività in modo continuativo.
Incontri nella tua pratica egualmente donne e uomini? E se esiste invece una differenza, secondo te quale ne è il motivo?
Incontro più frequentemente donne, ma ci sono diversi uomini che mi chiedono consulenze, in aumento in questi ultimi anni.
Per gli incontri individuali le clienti mi cercano più facilmente perché sono una donna e si trovano più a loro agio nel parlare di temi delicati e più femminili rispetto ad un uomo. Questo contribuisce ad aumentare le occasioni di contattare un pubblico femminile.
Nei gruppi di costellazioni noto invece che, sia per gli uomini che per le donne, nella motivazione della scelta prevale la ricerca di un operatore professionalmente preparato, indipendentemente dal genere.
Con che tipo di richieste si rivolgono a te le persone? per quali disagi o problematiche?
Le persone si avvicinano le costellazioni familiari per motivazioni molto diverse. Può trattarsi della vita di coppia o problemi con i figli, oppure con la famiglia di origine, i genitori o fratelli e sorelle. A volte si tratta di sintomi o malattie, disagi economici e relazione con i soldi, problemi con l’eredità, incidenti frequenti, emozioni difficili da gestire. Ci sono anche persone che praticano le costellazioni come ricerca interiore, per sentirsi connesse con la parte più spirituale della vita, per arricchire la propria conoscenza e le proprie risorse.
Come si chiamano le persone che praticano Costellazioni Familiari? pazienti, clienti? partecipanti? Altro?
Nei gruppi di Costellazioni tutti sono“partecipanti”, con la differenza che, all’interno del gruppo, le persone possono decidere liberamente se semplicemente osservare il lavoro degli altri nel ruolo di Osservatore oppure se rendersi disponibile per partecipare attivamente come Rappresentante, mentre i Clienti sono quelli che chiedono di svolgere una costellazione su un tema personale. In ogni caso tutti sono sempre coinvolti nel lavoro del gruppo e ognuno, anche se semplicemente osserva, partecipa ad un’esperienza che arricchisce e allarga la propria conoscenza di sé e degli altri, attraverso una connessione profonda, che è possibile apprezzare solo nell’esperienza.
Le Costellazioni Familiari si usano anche nell’infanzia e in gravidanza?
Quando ci sono i bambini che presentano sintomi o hanno comportamenti e atteggiamenti problematici, è importante prima lavorare con i genitori. Quasi sempre infatti il bambino si è fatto carico di qualcosa che appartiene al sistema familiare di uno o entrambi, perciò risolvere con i genitori si ripercuote positivamente sul bambino. A volte può essere necessario che sia presente anche lui, per aprire il “campo”, ad esempio nel caso di bambini adottati, anche molto piccoli. Con i minori adolescenti è possibile lavorare direttamente, purché siano disponibili e comunque accompagnati dai genitori.
Per quanto riguarda una donna in gravidanza non è consigliabile che lavori attivamente in un gruppo di costellazioni. Potrebbe partecipare come osservatrice, ma è prudente che il bambino non sia esposto a campi di influenza che non appartengono al suo sistema familiare.
A chi sono consigliate?
Le Costellazioni Familiari hanno capacità di rivelare e chiarire le influenze inconsapevoli che stanno interessando il nostro sviluppo e il modo in cui viviamo le nostre relazioni e la nostra vita, aprendo nuove possibilità, risorse e soluzioni. In quest’ottica di ricerca personale sono consigliate a tutti, almeno una prima esperienza per conoscerle e coglierne le opportunità.
Hanno delle controindicazioni?
Con una preparazione adeguata e l’accortezza necessaria da parte di chi conduce, il lavoro non ha controindicazioni particolari. In fondo si tratta di guardare i fatti della vita, con i suoi destini, spesso difficili, ma anche con tutta la sua forza e la sua bellezza. C’è comunque un profondo coinvolgimento emotivo e per questo consiglio sempre di avvicinarsi a piccoli passi, fino a dove sentiamo che è possibile per noi in quel momento.
È sicuramente importante escludere che partecipino al gruppo persone con disturbi psichiatrici, a meno che non siano accompagnati dal loro terapeuta, che se ne assume la piena responsabilità.
In ogni caso la serietà è un fattore determinante per lavorare serenamente. Ci sono colleghe e colleghi preparati e di cui ho molta stima, ma vedo anche una giungla di offerte e operatori inesperti che fanno dei danni e screditano il metodo.
Le Costellazioni Familiari secondo te qui in Italia sono sufficientemente conosciute ed utilizzate? La loro diffusione è in aumento o no?
Negli ultimi quindici anni le costellazioni si sono diffuse molto in Italia e utilizzate in vari contesti, dal counseling familiare e di coppia alla consulenza aziendale fino alla psicoterapia. Adesso sono sempre meno le persone che non hanno idea di cosa si tratti. Anche l’età media dei partecipanti è diminuita e una recente serie su Netflix, “Another self”, le ha portate all’attenzione di un vasto pubblico.
Hai mai fatto volontariato con questa tecnica?
Si, occasionalmente le utilizzo anche nel volontariato, con persone provenienti da situazioni economiche molto disagiate.
Da quali canali arrivano a te le persone? Passa parola, pubblicità cartacea online?
La mia attività è iniziata con piccoli gruppi e nel tempo il passaparola mi ha portato la maggior parte dei clienti. Ora la visibilità arriva anche dal mio sito o da facebook, anche se non amo particolarmente i social.
Esiste un numero di incontri minimo per avere delle risposte significative?
Ogni costellazione ha un suo valore e porta qualcosa di profondo e significativo sia per il cliente che per il gruppo. Personalmente, durante la formazione, ne ho fatte tre, a distanza di tempo una dall’altra. Ognuna ha sciolto nodi profondi, ma fin dalla prima il beneficio l’ho sentito subito. Non c’è una regola, può bastare anche una sola costellazione o a volte ne servono alcune. Io comunque lavoro sempre con l’idea di aiutare la persona per tutto quanto è possibile fare in quel momento. Poi, come insegna Hellinger, la si affida ai movimenti dell’Anima, che portano avanti il lavoro. Se in seguito il cliente ritorna, lo accompagno per un nuovo passo.
Hai scritto libri e/o articoli su questa tua esperienza?
Ho raccolto negli anni appunti di studio su centinaia di storie, travagliate, terribili e meravigliose, con cui potrei realizzare una collana di romanzi, ma al momento non ho scritto niente per il pubblico. Non ho la vena della scrittrice e non penso che i tempi siano maturi per scrivere qualcosa di originale su questo argomento, che non sia già stato detto da Hellinger.
Ci puoi suggerire qualche indicazione a tuo parere corretta da trovare in rete?
In rete si trova tanto materiale. Sono senz’altro utili i video su Youtube di costellazioni con Hellinger e alcune sue interviste, dove si vede direttamente il maestro all’opera. Ci sono molti suoi libri, dove approfondire. Potete trovare una presentazione divulgativa per il pubblico, che ho realizzato qualche anno fa, su uno dei testi più importanti di Hellinger “I due volti dell’amore”, con alcune parti scelte e lette direttamente dal libro, al link: https://www.lidiatamponi.it/i-due-volti-dellamore-video/
Pensi sia utile il lavoro che facciamo nel diffondere informazioni su le tante forme di cure alternative esistenti? Ci puoi dare qualche suggerimento per migliorare il nostro lavoro?
È prezioso e di aiuto concreto nella diffusione di informazioni corrette su terapie alternative e possibili sinergie positive con terapie più conosciute. Porta inoltre l’attenzione a guardare il disagio, sia fisico che emotivo, in un’ottica di ricerca interiore e maggiore responsabilità individuale.
Ringrazio la redazione di Spazio Donna per avermi invitata all’interno di questa rubrica.